COS'È L'OSTEOPATIA

Il termine Osteopatia, dal greco osteon (osso) e pathos (sofferenza), fu ideato dal Dott. Andrew Taylor Still per definire quelle disfunzioni che coinvolgono, oltre alle ossa, l’intero organismo, e che si manifestano con tensione e rigidità dei tessuti, causando dolore ed una postura alterata.

Chi pratica questa scienza olistica viene definito Osteopath (Osteopata): colui che sul sentiero (path) dell’osso (intendendo tutti i tessuti della struttura umana), valuta come funziona l’organismo, offrendo, a chi gli si rivolge, un recupero naturale della salute.

L’Osteopatia si basa sul principio che un corpo ben alimentato, che possiede una corretta postura e vive in un habitat psico-fisico confortevole, è in grado di produrre efficacemente i propri rimedi naturali contro le malattie che lo debilitano.

BREVE STORIA

L’Osteopatia è nata negli U.S.A. nel 1874, sotto l’impulso del Dott. Still, che nel 1892 fondò nel Missouri la prima scuola osteopatica.

L’Osteopatia nel tempo si è sviluppata in tre grandi branche: strutturale, viscerale e cranio-sacrale. La prima si occupa prevalentemente della struttura articolare, muscolare, legamentosa; quella viscerale considera la funzionalità degli organi e dei visceri; l’Osteopatia cranio-sacrale si occupa del buon funzionamento del Sistema Nervoso Centrale (cranio, rachide, osso sacro). Poi c’è l’Osteopatia Biodinamica, una evoluzione ed integrazione che agisce utilizzando i principi della medicina energetica.

In realtà sono solo branche formali, in quanto l’osteopata si avvale di tutte le proprie conoscenze professionali per ridare la salute alla persona ammalata.

Nel 1999 il Consiglio d’Europa ha invitato gli stati membri a regolarizzare lo “status delle medicine non convenzionali”, tra cui l’Osteopatia, in modo da garantirne a pieno titolo l'inserimento nei “Servizi Sanitari Nazionali”, come professione indipendente ed autonoma e nel 2010 l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) riconosce questa professione.

L’Osteopatia è regolamentata in quasi tutti i Paesi Anglosassoni, in Russia, Francia e in diversi altri paesi nel Mondo e in Europa.

In particolare in Danimarca, Gran Bretagna, Lussemburgo, Svizzera, Malta e in Islanda l’osteopatia è una professione sanitaria.

In Italia l’osteopatia è individuata come professione sanitaria dalla legge 3/2018, ma in mancanza dei decreti attuativi, non è ancora regolamentata.

COME AGISCE

I liquidi del sistema arterioso, venoso, linfatico, intra ed extra-cellulare, trasportano il nutrimento a tutte le cellule del corpo umano e provvedono all’eliminazione delle sostanze di rifiuto (tossine). L’osteopata, attraverso le proprie tecniche, diminuisce la rigidità dei tessuti, rimuovendo gli ostacoli a questo “fiume di vita”. Le cellule, immerse nei liquidi corporei, resi più fluidici, permettono alle energie autoguaritrici del corpo di ripristinare lo stato di salute.

I principali strumenti di lavoro dell’osteopata sono la sua sensibilità manuale ed energetica, un ambiente confortevole ed un lettino dove coricare il paziente.

Le mani dell’osteopata sono allenate a percepire le piccole variazioni meccaniche ed energetiche che avvengono nei tessuti ed a raccogliere dati importanti sulla loro funzionalità. Egli non tocca necessariamente le parti dolenti del corpo, ma quelle che sono causa del dolore: per esempio un mal di testa, può essere trattato osteopaticamente agendo sulla colonna vertebrale, sul disequilibrio del bacino, sulla respirazione, o intervenendo solo su un organo addominale.

INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI

Per essere in buona salute è necessaria l’integrità della struttura corporea, del sistema di regolazione neurologico, ormonale e circolatorio. Le indicazioni per rivolgersi ad un osteopata riguardano i disturbi funzionali, cioè tutto ciò che funziona male nel corpo. Lo scopo è quello di favorire le normali reazioni dell’organismo, stimolandone le possibilità di autoguarigione.

Fino a quando è possibile ripristinare le capacità di autoriparazione del corpo, qualunque tipo di disturbo fisico è di competenza dell’osteopata.

Il limite ad intervenire si ha quando sono presenti gravi lesioni anatomiche, oppure in tutte le urgenze mediche di pronto soccorso.

In questi casi, non c’è l’impellenza di agire sulla causa che ha provocato l’instaurarsi della malattia, ma bisogna intervenire rapidamente per eliminare il malessere.

Ad eccezione di queste circostanze estreme, il trattamento osteopatico è necessario, come “aiuto esterno”, per ristabilire le normali funzionalità del corpo e per ritrovare lo stato di salute (benessere). Non ci sono controindicazioni nell’agevolare la persona a migliorare la propria qualità di vita.

CHI PUÒ BENEFICIARE DI UN TRATTAMENTO OSTEOPATICO

Neonati e bambini, a causa di un parto difficoltoso e/o per traumi dell’infanzia; donne in gravidanza per agevolare la respirazione diaframmatica e migliorare l’elasticità del bacino, mentre dopo il parto si può agire sull’incontinenza urinaria o sulla depressione post-parto; adolescenti, con atteggiamenti posturali scorretti (scoliosi, cifosi, ecc.); sportivi, per agire tempestivamente sugli squilibri muscolari che predispongono a strappi e a traumi ripetitivi; adulti, per intervenire sui malesseri dell’organismo, spesso causati da stress e cattivo funzionamento degli organi e visceri interni; anziani, come valido aiuto nelle malattie croniche, per non compromettere l’efficienza fisica e mentale; tutte le persone che hanno subito traumi, incidenti, interventi chirurgici, cure ortodontiche e necessitano di un recupero funzionale con una migliore qualità della vita.